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Mattia Cavadini / Il poeta ammutolito
Marcos y Marcos

ISBN 88-7168-388-9

Crollata la fiducia nell'onnipotenza della letteratura e nei suoi paradisi artificiali, si consolida un nuovo filone poetico, basato sul ritorno al reale, sulla cancellazione dell'io lirico e sulla ricerca di una possibile congiunzione fra gli elementi del vissuto e i segni dello scrivere.

Un filone poetico di cui Philippe Jaccottet e Fabio Pusterla, entrambi svizzeri ma appartenenti a domini linguistici e culturali diversi, rappresentano due delle voci più interessanti.

La poesia, con Ioro, si vota alle cose, si radica nella realtà; il linguaggio si libera del demiurgismo e dello stilismo di secoli, per farsi semplice, trasparente, lasciando piena iniziativa al reale, all'affiorare delle cose, nel loro transito dalla vita alla morte.

"Il poeta ammutolito" è dunque colui che, taciuto l'io (e le sue brame di dominio, possesso e successo), si dedica alla trascrizione delle cose così come sono, nel loro splendore-orrore, nella loro enigmaticità.


Mattia Cavadini è nato a Sorengo nel 1970 e vive tra Lugano e la Valsolda. Scrittore, critico letterario e giornalista radiofonico, è autore di un breve romanzo, Inganno turrito, Casagrande 1995, e della raccolta di racconti Sullo sfondo, Manni 2002. Ha pubblicato una monografia sull'opera di Giorgio Manganelli. La luce nera, Bompiani 1997 e numerosi interventi critici sulla letteratura italiana e francese del Novecento.

Il poeta ammutolito, Marcos y Marcos, 2004