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Fabio Pusterla / Folla sommersa
Marcos Y Marcos

Perché vivere qui? chiede ogni voce
che ammira sgomenta la nostra rovina. Perché insistere
in una lotta assurda, in una sfida
ormai priva di senso? Anche questo,
anche questo dunque ci vorreste levare,
ipocriti compagni di disastro.

Qualcosa preme verso il basso, schiaccia l'orizzonte e morde i giorni: fiumi che si gonfiano e spazzano via il paesaggio, franamenti, anonime tragedie quotidiane. La storia, umana e inumana, la cronaca impietosa, il ricordo e l'oblio si affrontano sotto un cielo plumbeo, pesante.


Come un coro sommesso, molte voci si levano dal disastro contemporaneo, corpi sfiniti si alzano in piedi, guardano verso l'alto, verso le nuvole che a tratti si squarciano, anche solo per un istante. Appare la vastità di uno spazio, un po' di forza. Una speranza, forse, come il volo di due alianti sopra Lione, il respiro profondo dei nostri anni disorientati. Lo sguardo misterioso di un animale, la corsa a perdifiato di un bambino: oggetti quasi stellari, presenze.

La poesia, in questo nuovo libro di Pusterla che assume il tono di un ampio recitativo, cerca il suo cammino faticoso in mezzo alla folla degli esseri umani: volti senza volto, non ancora del tutto sconfitti, fantasmi della memoria che perdurano, occhi sbarrati, mani. Le parole cercano la materia delle cose, la luce che rade il mondo e lo rivela, l'eco di un canto forse impossibile a cui non possiamo rinunciare.

Fabio Pusterla, considerato uno dei più significativi poeti italiani contemporanei, è autore di Concessione all'inverno (Casagrande, 1985, 2001), e, presso Marcos y Marcos, di Bocksten (1989, 2003), Le Cose senza storia (1994), Pietra sangue (1999). I suoi libri sono tradotti in numerose lingue europee.
Oltre all'opera poetica, è autore di saggi, edizioni critiche e traduzioni, soprattutto dal francese. Ha curato l'antologia di poesia francese Nel pieno giorno dell'oscurità, e molte versioni italiane di Philippe Jaccottet.

Folla sommersa, Marcos y Marcos, 2004