La raccolta poetica del giovane Daniele Bernardi, che aveva già partecipato all’Antologia della durata curata da Davide Monopoli nel 2004 (Alla chiara fonte, Viganello), si divide in due parti: «la prima, più breve, riunisce una scelta di testi scritti nel 2004»; la seconda, più cospicua, propone poesie scritte tra il 2007 e il 2008. Il volumetto, che inizialmente sembra inseguire forme ungarettiane («scrivo / più che versi / sassi»), tendendo a scarnificare per trovare una via di riflessione («la vita / ridotta a niente»), diventa più lirico («Per alleviare del sonno la trafittura / ho trascritto...») e denso nelle due sotto-sezioni finali, dove compare (e si prende gioco di una certa tradizione letteraria) «quell’alberello striminzito / che butta mele a tutto spiano», emblema conclusivo di un discorso coerente e ben calibrato. (yb)
Daniele Bernardi, Versi come sassi, Lietocolle, Faloppio, 2009.
Page créée le 18.06.10
Dernière mise à jour le
18.06.10
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