Meraviglia di un incantamento

Un anno fa suppergiù, una piccola istituzione molto propositiva come il losannese Musée de la Main ci faceva scoprire uno scrigno debordante di immagini. Erano esposti alcuni pezzi della esorbitante collezione di immagini di Nicolas Bouvier, lo scrittore-viaggiatore dalla prosa magicamente evocativa, scoparso nel 1998. Ora l’editore Zoé ci regala questo libricino, Histoire d’une image, che ripesca 25 testi, pubblicati originariamente da Bouvier sul mensile ginevrino Le Temps stratégique. Non si tratta di un’operazione di ricupero post mortem, dello sfruttamento di testi di un autore che vende bene, perché Bouvier stesso consegnò all’editrice Marlyse Pietri queste divagazioni in punta di forchetta, affinché ne facesse un libro. E ne valeva, in effetti, la pena. All’origine di ogni testo, un’immagine, tratta appunto da quel catalogo che, come spiega lo stesso Bouvier, iniziò ad appassionarlo allorché l’organizzazione mondiale della sanità – presso la quale aveva trovato un impiego temporaneo – gli commissionò una ricerca iconologica sull’”immagine dell’occhio in tutte le culture e in tutti i tempi”. E il bello di questo libro è che le immagini sono d’ogni provenienza: dai libri botanici del Settecento, ai disegni di oscuri ma affascinanti viaggiatori, dagli stemmi sui sacchi contandini alle satire di Wilhelm Buch. Libertà di scelta, libertà di racconto e di stile, che a un lettore italiano potrà ricordare l’indimenticabile Camporesi o certe Bustine di Minerva di Eco per l’ironia. Le immagini allora “contrappunto meraviglioso alla cultura del testo” per dirla con Bouvier, ci forniscono divagazioni affascinanti e viaggi nello spazio e nel tempo. E l’espressine che più ritorna sotto la penna di Bouvier, è, in questo libro, non a caso, la “Caverna di Alì Baba”. Apriti sesamo!

Pierre Lepori

Radio Svizzera Italiana – Rete2

 

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