Grisù

In Grisù , esordio nella narrativa, [Lepori] esplora con prosa attentissima due solitudini a confronto: un giovane carcerato, Samuel, che viene da una famiglia di pompieri ed è sette volte piromane, l'ultimo incendio provoca una morte e distrugge casa e cose di Carlo, un vedovo che il figlio omosessuale ha abbandonato per le sue incomprensioni. […] La durezza della prima parte si stempera in un sentimentalismo, pur controllato, che toglie mistero e inquietudine. Ma Grisù (il draghetto dei cartoni animati evocato da Samuel) è un esordio molto promettente in mezzo a tanti superflui.

Goffredo Fofi
“Internazionale”
692, 10 maggio 2007

[…] Potrebbe essere ridotto teatralmente, tanto è essenziale e “duplice” in questo scambio di impressioni, sensazioni e ricordi tra un detenuto accusato di sette incendi, e un uomo che ha avuto la casa distrutta proprio a causa di uno questi. Un libro anche di colori essenzialmente lividi. […] Lepori ha scritto un romanzo sfaccettato e sentito, tutto giocato sul duello a distanza, ma anche in questo caso, come per l'incomunicabilità mascherata, una parziale lontananza. Non mi va di rivelare il finale – per carità, Grisù (a proposito, il titolo del libro si riferisce ad un vecchio spot commerciale dove un draghetto pompiere invece di spegnere incendi, li alimentava) non è un poliziesco o un giallo, è solo un breve romanzo con un commiato per certi versi previsto, ma il suo incedere è inevitabile e toccante e consegna alla storia un ricongiungimento di anime commovente e leggero. Con una sensibilità, lungi da me qualsiasi schematicità ambigua, quasi femminile.

Alfredo Ronci
www.paradisodegliorchi.it
giugno 2007

Pierre Lepori crea un romanzo che non ha niente di «spettacolare», che non ha e non vuole usare tinte forti. […] Per Carlo, proprio attraverso il significato che hanno assunto quelle lettere, si aprirà una nuova vita. Mentre per Samuele l'incendiario, non rimarrà altra soluzione che un gesto estremo. Ma perché Samule «giocava» con il fuoco? Il racconto non lo dice esplicitamente e questo è il suo pregio, la sua finezza narrativa. Dentro quel fuoco però c'era un mistero che ha aiutato Carlo a sopravvivere.

Pietro Selva
“Ticino7”
20 luglio 2007

Poco più di cento pagine, questo Grisù , ma alla fine della lettura restano immagini e storie e personaggi come se si fosse terminato un tomo di grande mole. Quello che potremmo definire il trucco di Lepori è la scrittura. Il trucco c'è e si vede solo se si torna a pensare a quelle piccole fotografie in movimento, una sorta di Trailers di altre più grandi storie, che l'autore dissemina durante tutta la narrazione. Nei flussi di coscienza di Samuel, così come nelle lettere sempre più verbose di Carlo, ci vengono portati pensieri e immagini di notevole forza evocativa. Non solo per quella sua poesia che qui Lepori riesce a trasformare in prosa, mantenendo la limpidezza e la precisione di termini e ritmi; ma anche perché sparge in gran quantità riferimenti al vissuto e all'immaginario personale e collettivo. […]

Luisa Voltàn
“ Pulp Libri ”
luglio/agosto 2007

(…) Invece la perdita quasi totale di ogni riferimento tangibile avvia un miracoloso processo di ricostruzione del tempo passato e non perduto. Anche l'oblò della lavatrice, scampato all'incendio, diventa un reperto, una fonte inesauribile di memoria. E' come rinascere. Il fuoco distruttore restituisce a Carlo l'anima delle cose, i suoni di ieri, l'intensità dei sentimenti, la forza dei ricordi, il potere degli affetti. Carlo inizia a scrivere lunghe lettere all'artefice della sua rovina e intanto ricompone il puzzle, va a fondo di se stesso, risorge dalle sue stesse ceneri. Riscopre l'amicizia (forse l'amore), recupera vecchi/nuovi oggetti. Con i quali, lentamente, ripopola la sua nuova abitazione. Riallaccia il legame interrotto col figlio, a suo tempo respinto perchè omosessuale. Ma anche Samuel, forse, è gay "... La piromania (...) è legata al sesso, esprime una pulsione profonda, erotica...". Carlo rinasce, mentre Samuel sembra spegnersi, affondando nel vuoto della sua mente così refrattaria, incapace di rimorsi, parca di ricordi ed emozioni, capace di disperarsi solo nei sogni (in realtà incubi) che lo tormentano nelle lunghe notti silenziose trascorse tra le mura della prigione. Fuori continua a nevicare. Samuel risponde, anche se una sola volta, a Carlo. L'amicizia tra vittima e carnefice , nata sulla morte, muore sul nascere. E non c'è lieto fine...

Gigliola Reboani
www.popolis.it
14 novembre 2007

[…] I due protagonisti dell’importante esordio narrativo del poeta e traduttore Pierre Lepori, che alternano i loro punti di vista in una struttura saldamente ordinata sul susseguirsi dei monologhi del primo e delle lettere del secondo, sembrano in realtà incarnare questi due aspetti dell’uomo senza rimanere tuttavia vittime di schematismi, ma con la complessità introspettiva dovuta a un acuto approfondimento caratteriale. […]Romanzo fortemente evocativo, toccante e dalla scrittura coinvolgente, lirica e allo stesso tempo capace di un dinamismo quasi teatrale, Grisù abbraccia problematiche ampie che aprono diversi livelli di lettura: dalla riflessione sulla natura umana alla paternità e al rapporto intergenerazionale, dall’omosessualità alla complessa tematica della colpa. Le ossessioni di Samuel e le memorie di Carlo invadono la vita del lettore, trascinandolo nella furia indomabile degli elementi.

Giuliana Altamura
www.nokoss.net

8 luglio 2008