La Fondazione svizzera Schiller ha deciso di assegnare nel 2000 il suo Grand Premio (dotazione di 30.000 franchi) al poeta, narratore, saggista di rinomanza internazionale Gritzko Mascioni.

Si tratta del più prestigioso premio letterario svizzero. Grytzko Mascioni è nato nel 1936 a Villa di Tirano, sul confine tra Valtellina e i Grigioni di lingua italiana. Vasta la sua produzione in prosa e in poesia, pubblicata dai più importanti editori italiani: da Mondadori sono usciti «Carta d’autunno»; «Lo specchio greco»; «Mare degli immortali»; da Rusconi «Saffo»; «Poesia (1952-1982)»; «La notte di Apollo»; presso Leonardo «La pelle di Socrate»; da Piemme «Puck»; la RAI-ERI ha pubblicato «Un’estate mediterranea». Presente in numerose antologie, tra i molti premi ricevuti, ricordiamo, il Comisso-Treviso, Premio Poesia Italia-Grecia; Premio Lago Maggiore; Premio Internazionale Dubovica-Hvar; Premio Calliope; Premio Napoli; finalista al Viareggio e allo Strega, ha ricevuto nel 1972 l’Ambrogino d’oro della Città di Milano. Attualmente Mascioni, che ha lavorato molti anni per la Televisione della Svizzera italiana, trascorre diversi mesi all’anno al Centro universitario di Dubrovnik (ex Ragusa) dove si occupa dei rapporti della cultura italiana con l’oltre Adriatico e degli aspetti culturali di un progetto internazionale finalizzato alal democratizzazione e allo sviluppo del Sud-est europeo.

E’ la prima volta che per il Grand Prix Schiller viene scelto un autore dei Grigionitaliano. Con questa assegnazione, che si è deciso di far coincidere con un anno dal forte valore simbolico, si è voluto anche rendere omaggio alla regione più minoritaria all’interno della Svizzera. E, accanto alla «minoranza», concetto molto vivo nel dibattito contemporaneo, è presente l’altro motivo attuale, quello della «frontiera». Così, si rende merito non solo all’alta qualità della sua opera, in prosa e poesia, ma anche a Mascioni come personalità di frontiere, piccole e grandi, culturali e politiche: Italia-Svizzera, Ticino-Italia, la Mitteleuropa e il Mediterraneo e, ultimamente, le più tragiche frontiere di guerra della ex Jugoslavia. La cerimonia di consegna del premio si svolgerà a Poschiavo, nei Grigionitaliano, sabato 7 ottobre 2000.

Grand Prix Schiller a Mascioni

Prestigioso riconoscimento alla cultura della Svizzera italiana. Il Grand Prix della Fondazione Schiller è stato assegnato a Grytzko Mascioni noto poeta, scrittore e saggista attivo tra Lugano e Dubrovnik rappresentante della realtà culturale grigionese che attraverso Mascioni per la prima volta vede andare il riconoscimento della Fondazione Schiller al Grigioni italiano. Anche per questo la premiazione fissata per il prossimo 7 ottobre avverrà a Poschiavo.

Il premio vede assegnati a Mascioni ben 30 mila franchi e attraverso di essi –si legge nella motivazione– la Fondazione Schiller "vuole rendere omaggio alla regione più minoritaria della Svizzera in un anno dal forte valore simbolico" come è per molti aspetti questo 2000. "Il Grigioni italiano – si legge ancora nella motivazione del premio – si presta ad affrontare due temi molto attuali: il concetto di minoranza e quello di frontiera". La Fondazione Schiller – che assegna il Grand Prix ogni 3 e 6 anni – attraverso questo riconoscimento ha sicuramente voluto sottolineare l’alta qualità dell’opera in prosa e in poesia di Mascioni, ma anche ciò che egli rappresenta idealmente legato al concetto di frontiera. I confini che egli in qualche modo incarna sono naturalmente quelli di Italia e Grigioni e Italia e Ticino, senza tuttavia dimenticare le insanguinate frontiere dell’ex Jugoslavia.

Ed è proprio oltre le frontiere nazionali che abbiamo raggiunto Grytzko Mascioni, a Dubrovnick dove passa diversi mesi all’anno presso il Centro internazionale universitario che dipende dalle università croate, dove si occupa dei rapporti non solo della cultura italiana con l’oltre Adriatico, ma pure degli aspetti culturali di un progetto internazionale finalizzato alla democratizzazione e allo sviluppo del Sud-est europeo.

La notizia l’ha colto di sorpresa in quanto nessuna comunicazione ufficiale era giunta a lui.

"È inutile negare che mi fa molto piacere. Ne sono onorato perché attraverso questo riconoscimento si vuole premiare anche una minoranza che difende con i denti la propria identità, la propria lingua e alla quale sono sempre molto vicino".

Legami forti con il Grigioni italiano, che tuttavia non hanno impedito a Mascioni di allargare il proprio campo d’azione mosso da una forte sensibilità. "Certamente il mio sguardo e il mio impegno hanno un orizzonte molto ampio, ma l’attenzione ai "miei" luoghi è stata sempre importante nella mia opera, anche recentemente con la pubblicazione, a Poschiavo, di "Poschiavo un mondo di valle" in cui i miei scritti accompagnano le stupende immagini di un fotografo polacco" ma da non dimenticare è pure il "la" dato alla collana dedicata dall’Editore Dadò di Locarno al Grigioni italiano con la pubblicazione del volume "Di libri mai nati" in cui veniva analizzata la situazione della Rezia che è la patria di Mascioni e che nei suoi scritti viene sempre evidenziata come terra di frontiera.

Sorridendo Mascioni ha detto di sentirsi contento per il premio in denaro che sicuramente serviranno per... "pagare i debiti che ho con i librai".

GIOVANNI CONTI

22.01.2000

 

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