Dopo l’esordio nella prosa con Regine di confine (Balerna, Ulivo, 2007), che le è valso il Premio Schiller 2008, Erika Zippilli-Ceppi debutta nella poesia con l’esile raccolta Giralune. Il fatto non stupirà chi ha letto i suoi racconti, caratterizzati da uno stile rimato e ritmato su una piacevole musicalità. L’autrice, però, non sfrutta la sua propensione ai giochi di parole e alla leggerezza da filastrocca, perché queste liriche hanno l’urgenza di un contenuto. Divise in quattro sezioni, le composizioni seguono metaforicamente l’andamento delle fasi lunari (dalla «Gobba a levante», al buio della notte, fino al tenue risorgere e allo splendore del plenilunio, con sette testi ciascuna) e, con la pietas di una commossa partecipazione, raccontano di sconfitte ed emarginazioni, di speranze deluse, di viaggi verso una meta sempre disattesa, di una fioca luminosità che sfida il buio con qualche spiraglio di sorriso. (mc)
Page créée le 18.06.10
Dernière mise à jour le
18.06.10
|