Le radici letterarie del Ticino
Un vero e proprio viaggio alla scoperta
degli scrittori ticinesi del Novecento è quanto propone
Scarpe e Polenta (Edizioni
Salvioni), curato da Renato Martinoni (professore di letteratura
italiana all'Università di San Gallo) e Antonio Pelli
(responsabile dei programmi dialettali di intrattenimento
della alla Rsi). Vi s'incontrano venti autori, fra cui Anna
Gnesa, Giuseppe Zoppi, Plinio Martini, Angelo Nessi, presentati
attraverso una manciata di domande e risposte che dipingono
i tratti caratteristici di ogni scrittore, e il quadro sociale
e storico in cui si inserisce. Venti brevi ritratti, accompagnati
da assaggi di testi e fotografie ormai introvabili, che vogliono
incuriosire il lettore, stimolarlo ad una conoscenza più
approfondita degli scrittori ticinesi e più in generale
riattivare la memoria delle nostre radici: "Leggere un
testo" - spiega Renato Martinoni - "non
significa solo apprezzarlo dal punto di vista estetico, ma
assorbire una certa mentalità e cogliere il periodo
storico in cui si inserisce", per questo motivo
Scarpe e Polenta, si rivolge
in particolare ai giovani : "La
scuola in genere non dedica molto spazio agli scrittori ticinesi"
- aggiunge Antonio Pelli - "questo
libro offre l'occasione per conoscere una grande fetta del
nostro passato che ai giovani - ma molte cose prima di lavorare
a questo libro non le sapevo neanch'io - sfugge o vien percepito
da loro come veramente remoto. È fondamentale avere
della radici sicure per affrontare il futuro".
Utile strumento dal quale trarre spunti
di riflessione di studio, il testo ancor prima di essere letto
dagli allievi dovrebbe passare sotto gli occhi dei docenti,
come sostiene Diego Erba, direttore della Divisione della
scuola, "affinché
possano documentarsi. In effetti molti docenti non accennano
ad autori ticinesi perché spesso manca loro lo slancio
per riproporli in classe. Questo libro offre molteplici spunti
per uno sguardo alla letteratura, alla storia, alla cultura
in genere e merita di essere presente in tutte le biblioteche
scolastiche".
Scarpe
e polenta nasce dalla serie di trasmissioni radiofoniche
"La domenica popolare"
andate in onda su Rete 1 e Rete 2 dall'ottobre del 2000 al
febbraio del 2001. Grazie alla benevola insistenza di qualche
attento ascoltatore (primo fra tutti Sergio Caratti) e l'interesse
dell'Editore Salvioni, il contenuto delle trasmissioni si
è fissato e rivive sulle pagine di un libro che ha
mantenuto il tono discorsivo e piano degli interventi per
un'accessibilità e una godibilità della materia
maggiori.
Per facilitare l'avvicinamento da parte
dei giovani al mondo che le oltre 130 pagine di
Scarpe e polenta dischiude, è stata creata una
pagina internet (link "Scarpe e polenta") all'interno
del sito della Rtsi (www.rtsi.ch). La pagina sarà attiva
nei prossimi giorni e contiene una scheda su ogni autore,
fotografie, filmati, documenti audio, inoltre è integrata
dalla possibilità d'accesso agli archivi della Rtsi.
"Questo
circolo virtuoso fra radio, editoria e nuovi media"
- spiega Remigio Ratti (direttore Rtsi) - "vuole
essere una nuova forma di servizio pubblico";
dare un'occhiata accedendo in modo semplice e rapido alle
informazioni on-line, lasciarsi affascinare dalle suggestive
foto presenti del libro, o da una particolare annotazione
sul Ticino d'inizio Novecento, significa compiere il primo
passo verso la riscoperta di un mondo e di un modo di vivere
che appare così lontano e che pure ci portiamo nel
sangue.
V.P.
sabato 20 ottobre 2001
Page créée le 20.11.01
Dernière mise à jour le 20.06.02
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