Di per sé lanno editoriale
romando è di una ricchezza da riempire la cornucopia
di Amaltea: e tra le squisitezze del canestro librario, ricca
è anche la scelta di attributi di Polimnia, vale a
dire di libri di poesia. Se si escludono le 924 pagine della
Poesia completa del "grande vecchio" Georges Haldas,
bisogna dire che la poesia romanda ci offre un drappello di
autori relativamente giovani.
Vediamo dunque tre nomi che ci propone
leditore Empreintes: Françoise
Matthey, dopo alcune prove sospese tra racconto e evocazione
poetica, si presenta ora con un gruppo di versi levigatissimi,
raccolti antorno al tema della morte di Ofelia (tema già
ampiamente elaborato in poesia, da Rimbaud alla più
modesta romanda Anne Perrier): ma la sua è unesplorazione
in punta di piedi, quasi che a scivolare con leroina
scespiriana verso le acque della morte, si potesse appena
percepire la sinopia di un dolore più grande, più
cosmico: citiamo da questo "Comme
Ophelie prenait dans leau sa force:
"loscurità sfiora allora, un canto, reso
visibile dun tratto".
Daniel Maggetti, Pleins-vents
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Una voce femminile, cui fanno seguito due poeti,
luno dei quali si diletta per la prima volta
di poesia, laltro invece la pratica da sempre
ed è pure un appassionato editore. Il neo-poeta
è Daniel Maggetti,
che già avevamo sommamente apprezzato per
il récit Chambre
112, pubblicato due anni fa presso leditore
LAire. Con il suo primo volumetto di versi
- questa volta chez Empreintes - Maggetti sembra
volersi conformare alla tradizione più
"risaputa" della produzione romanda:
il paesaggio, descritto con minuzia da erborista
ed improvvisi soprassalti immedesimativi, dà
la misura di una poesia che sceglie la discrezione,
ma cela unaspirazione di tipo mistico.
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Chi è stato però rapito nei libri precedenti,
dal linguaggio magnifincamente magmatico di questo ticinese
ormai convertito alla letteratura francese, resterà
certo deluso da una tal profusione di modestia e di minimalismo,
che porta il suo libro sulla soglia del bisbiglio. Una citazione:
"Ed ogni mattino ancora /
spiare il sole insonnolito / nellora in cui viene /
furtivo / a lavare il suo viso nel fresco / del lago".
Daniel Maggetti, Pleins-vents, Moudon,
Empreintes, 2000.
Alain Rochat, Orients
Per nulla bisbigliata è invece stata fino
adora lopera poetica di Alain
Rochat, che si presenta con la nuova raccolta
Orients pervicacemente
deciso a perseguire una poesia capace di rendere
conto anche del turbamento del mondo contemporaneo,
in particolare della guerra e delle disparità
sociali. Questa volta lo fa con un libro a corrente
alternata: alle parti denunciatarie alterna incisi
amorosi tutti intitolati Rivières, tanto
da creare un effetto di spiazzamento continuo
nel lettore. Così tra affioramenti dinfanzia,
intermezzi fluviali-femminili, impennate di orrore
sociale e qualche invocazione celaniana, il libro
parte un po in tutte le direzioni in un
disordine di immagini che si fa anche disordine
poetico. Ultima citazione, per concludere: "in
questa notte disonorata / quando cammino dentro
il vento dinverno /
in questa notte / dimmi / tu che io chiamo / tu
che io nomino per poter dire IO / chi sei tu?".
Alain Rochat, Orients, Moudon,
Empreintes, 2000.
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(Il testo contiene anche una nota su
Françoise Matthey,
Comme Ophélie prenait dans l'eau sa force, Empreintes,
2000, che nella versione registrata è stata espunta)
Page créée le 09.10.01
Dernière mise à jour le 09.10.01
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