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Antonio Pizzuto, Alberto Mondadori
L’ultima è sempre la migliore. Carteggio (1967-1975).
Con le lettere di Antonio Pizzuto a Madeleine Santschi e Pierre Graff (1968-1976),
a cura di Antonio Pane, Firenze, Polistampa, 2007.

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   Antonio Pizzuto, Alberto Mondadori / L’ultima è sempre la migliore

 

Antonio Pizzuto, Alberto Mondadori / L’ultima č sempre la migliore

ISBN: 978-88-596-0197-5


“Di Pizzuto non si finirebbe mai di parlare, ha scritto una volta Contini. Forzatamente limitati qui al Pizzuto balzante dalle pagine delle sue lettere, ci troviamo a parti rovesciate: non finiremmo mai di farlo parlare, noi interlocutori muti ma a orecchi appizzati di un vecchio amico che non sapevamo di avere e ora riconosciamo, e si fa nostro accompagnatore, affabile e sorprendente; un compagno, non c'è scampo, sùbito amabile.”

(dall'introduzione di Claudio Vela)

  Tre lettere di Antonio Pizzuto a Madeleine Santschi


2 [p. 117]

Roma, 21.9.68

Cara Signora Madeleine,

mi è giunta gradita e attesa la Sua del 16 corr., e poiché Lei pensa di telefonarmi, when in Rome, Le comunico il mio numero: 7566.942, con la speranza che non ne alteri la composizione, come ha fatto del mio quartiere postale, trasformato in 00813 dall'onesto 00183 spettantegli.

Ciò, non solo perché mi è grato riscriverLe, ma anche tenuto conto che nell'elenco telefonico si trovano altri antoni pizzuti. Una signora, chiamandone uno invece di me, chiese a colei che rispondeva: Lei è la moglie dello scrittore Antonio Pizzuto? Magari! le ribatté quella. Mio marito è un lurido ubriacone, in questo momento alla taverna con pari suoi, e appena rincasa gli voglio estirpare il fegato, trippa e colon. Povero diavolo! capitare in simili mani! che ne sarà ormai di lui, non ho modo di stabilirlo.

Lei scrive benissimo in italiano, ma se vuol servirsi, per le Sue adorabili sfumature, del francese, o tedesco, può farlo; mi ingegnerò di capirlo.

Also: 7566.942; noch dazu: 00183.

Suo
Antonio Pizzuto
(prix du sucre)

 

***

 

3 [pp. 118-119]

Roma, 30.9.68

Cara Madame Priducre,

arriva ad allietarmi la Sua del 26, come se abitassimo, bzw., Lei a Melbourne ed io a La Paz. Domani, I ottobre, incomincerò il count down. L'incontro sarà difficile perché io sono sordo dell'orecchia destra, e quasi sordo con la sinistra: pochi decibel in meno, e sarei Ludwig van Beethoven edizione 1968. Ne differisco altresì perché egli rispondeva alle lettere dopo due o tre anni. L'imprecisione è talvolta il meglio di una scrittura, perpetuandone la vitalità nella fantasia di chi legge, mentre precisare è semplice registrazione. Io lodo quindi, anziché condannare, il Suo 00813 in luogo di 00183: non posso dirLe se piaccia anche all'ufficio postale, ma non è questione di estetica, laggiù, e quindi non può interessarci. Provideant. Che Lei scriva romanzi è lieta sorpresa per me. Mi spiega la Sua grande indulgenza nei miei riguardi. Se l'udito mi fa simile al grande di Bonn, la calvizie fa di Yul Brinner un mio emulo. Non sono mai stato a Losanna, ma più volte a Ginevra dove, per contagio da Jean Jacques, facevo passeggiate lunghissime, da non veder più la città e allora, per ritornarvi, seguivo il fiume, scambiandolo per il Rodano, era l'Arve invece, e me ne allontanava sempre più. Basti, per giudicare i miei poteri di orientamento. Schopenauer chiamava stupendamente “caparbio” l'ago della bussola. Ma anche i colombi viaggiatori si smarriscono a volte, l'ho osservato: allora, è la fine per loro. Ma anche la poule d'eau allato i piloni, sul Léman, è caparbia. Come saggio di coerenza discorsiva, credo che si potrebbe fare di meglio che in queste righe. Pazienza!

Suo
Antonio Pizzuto

P.S. Mi perdoni, please, se sono stato - per divertirla - impertinente nelle mie Lettere!

 

***

 

167 [p. 244]

Roma, 12.V.76

Carissima Malou,

ti ho seguita nei tuoi trionfi letterari e viaggi senza farmi vivo perché non ti avrebbero raggiunta i miei scritti. Noi ti aspettiamo sempre, muniti ormai di bagno e di doccia con tutti gli armamentari. Fra 2 giorni entro nell'84° anno e non senza affanni né acciacchi, ma sto per terminare «Giunte e virgole» (spero entro il mio compleanno) e poi sarà la volta di «Spegnere le caldaie», il tema del mio estremo disarmo. Grazie della cartolina! Come ebbi a scriverti, la mia lettura dell'ultima tue lettera rimase tronca perché vi si riversò il caffè e il testo ne diventò illeggibile. Vi si parlava di Maria Corti, che temo non avere il bene di conoscere direttamente. Non posso scrivere a lungo e con chiarezza per forti dolori reumatici sulla scapola destra. Perdonami dunque non solo per il ritardo, ma per la brutta scrittura altresì. Lina e Maria insistono perché io ti dica che la nostra casa è sempre a tua disposizione, senza limiti di alcun genere. La venuta di Sandro, pure una possibilità per far impostare, mi induce ad abbracciarti e dirti: A presto!

Antonio

 

Queste tre lettere sono pubblicate per gentile concessione delle Edizioni Polistampa di Firenze (www.polistampa.com e, per il carteggio, www.leonardolibri.com/asp/sl.asp?id=4164)

 

Page créée le: 08.01.08
Dernière mise à jour le: 08.01.08

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