Preghiera (il libro
di Ofelia)
Che mi si lasci ora partire
Peserei talmente poco sullacqua
Porterei talmente poco con me
Qualche viso il cielo destate
Una rosa dischiusa
Il torrente è così fresco
Così bruciante la piaga
Mi si lasci partire nellora incandescente
Quando le bestie furtive
Cercano lombra del fienile
Quando il fuso del giorno
Si fa lento
Mi stenderò dolcemente sulle acque
Ascolterò colare a picco
La tristezza come una pietra
Mentre il vento tra i salici
Sospenderebbe il mio canto
Passanti non fermatemi
Compiangetemi piuttosto
Perché in terra non cè più posto
Per Ofelia la strana
Sigillata è la sua voce franto il vaso
Della ragione sua
Il mondo mi assassina e tuttavia
Perché mai deve il giorno esser sì puro
Luccello trasparente
E perché i fiori
Saprono ad ogni aurora ancor più candidi
Oh bellezza
Siano rapidi gli addii
Giù dal torrente giù dal fiume
Che mi si lasci ora partire
Il mare è prossimo
Respiro
Già il sale ardente
Delle profondità abissali
Con gli occhi aperti discenderei nel cuore
Della notte tranquilla
Scivolerei tra rami di corallo
Facendomi largo tra anfore azzurre
Lambendo la gota
Infantile dei fusaioli
Perché è laggiù che stanno
I morti amati
Pace e silenzio sono loro nutrimento
Sono amici
Dei pesci luminosi delle stelle
Marine rotolano
Dolcemente da un secolo allaltro parlano
Di Dio senza fine
Felici
Oh mia memoria spezzati
Prima di aver toccato e intorbidare il fondo
Delleternità
Così parla Ofelia
Nel giardino deserto
E poi tace interamente dolore
Il torrente scintilla e fugge via
Sotto le foglie
Solo il vento
Il suo lamento porta verso il mare
© Anne Perrier, Poésie 1960-1986,
Lausanne, L'Age d'Homme, Poche Suisse, 1988
Traduction en italien: Pierre Lepori
Page créée le: 09.10.01
Dernière mise à jour le 09.10.01
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