E' vuoto. Senza fondo ne forma, senza contorni. Stride
ad avvicinarsi. Geme se lo si tocca. Immutabile, sfugge,
sempre aperto a nuove metamorfosi. Ci sfida e nel
contempo ci ignora (si accorge forse la formica di
una cattedrale di sabbia su cui zampetta indaffarata?).
Senza parte e senza fine, di nuovo se ne va, se chiudi
gli occhi.
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