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Giornale del Popolo

  Empreintes - Nel catalogo della casa editrice anche diversi autori ticinesi (di Pierre Lepori)

Poesia, nient'altro che poesia

Nel 2004, le edizioni di Moudon hanno compiuto vent'anni, festeggiando due decenni al servizio della poesia, dapprima romanda, poi svizzera, per un totale di oltre 120 volumi pubblicati. Proposti in traduzione: Pušek, Nessi, Giorgio Orelli, Buletti, Pusterla.
124 libri di poesia: questo il bel traguardo raggiunto in vent'anni dalle edizioni Empreintes di Moudon, vicino a Losanna. Nel suo catalogo gran parte dei poeti svizzeri di lingua francese, ma anche numerose traduzioni, in particolare di poesia svizzero italiana. Il ventennale d'esistenza dell'editore romando è segnato dalla pubblicazione di un'ampia scelta di poesie di Dubravko Pusek, tradotte da Christian Viredaz, che fa seguito ai volumi dedicati all'opera poetica di Alberto Nessi, Giorgio Orelli, Aurelio Buletti e Fabio Pusterla. Alain Rochat e François Rossel hanno fondato e tuttora dirigono quest'importante casa editrice romanda.

Come è nata la vostra avventura editoriale?

François Rossel - Le edizioni Empreintes sono nate dalla mia esperienza di insegnante. Nella scuola in cui lavoravo, vent'anni fa, era stato allestito un piccolo atelier tipografico. Grazie al lavoro con gli allievi ho potuto conoscere lo stampatore che aveva organizzato questo atelier. Al momento del passaggio dalla stampa "a piombo" alle nuove tecnica offset, questo stampatore mi ha offerto la sua rotativa - che pesava 800 chili, cui andava aggiunta una tonnellata di caratteri in piombo per la composizione! Ero già a quel tempo appassionato sia di caratteri a stampa, sia di poesia. Mi sono detto che non mi restava altro da fare che produrre io stesso i libri che amavo.

Proprio in quell'epoca è avvenuto l'incontro con Alain Rochat e insieme avete deciso di dar vita alle edizioni Empreintes; perché avete scelto di pubblicare unicamente libri di poesia?

Alain Rochat - Ci sono state eccezioni alla regola: abbiamo pubblicato un bel romanzo di Vincent Philippe, Sui passi di Sofia, e ri-edito il romanzo più noto di Corinna Bille, Théoda, oltre ai suoi racconti. Ma la nostra scelta era chiara: ci interessava la poesia, in particolare se scritta in Svizzera Romanda. Questo perché entrambi siamo poeti in proprio ed avevamo amici e coetanei che si dedicavano alla scrittura poetica. Non c'è stata però nessuna scelta "generazionale", siamo anzi molto fieri oggi di aver pubblicato poeti che vanno da Jean-Georges Lossier (1911-2004) a Caroline Schumacher (nata nel 1977).

Uno dei momenti chiave della vostra storia editoriale è stato l'incontro Maurice Chappaz, uno dei grandi padri della letteratura moderna svizzero francese. Come avvenne quest'incontro?

François Rossel - Eravamo grandi ammiratori della "Collezione Grigia" di poesia dell'Editore Bertil Galland di Losanna, che pubblicava poeti come Alexandre Voisard e Maurice Chappaz, veri patriarchi della letteratura romanda. In occasione di un premio letterario che ci riuniva nella veste di premiati, ho poi conosciuto Chappaz. Non sapevo come affrontare questo "mostro sacro" e gli ho semplicemente detto che trovavo molto bello il suo berretto. La comunicazione si è fatta così, nella più completa semplicità, con qualcosa di magico. Poco tempo dopo Chappaz ci ha fatto l'onore di proporci due suoi manoscritti: Le livre de C e Octobre 79, che abbiamo pubblicato nel 1986.
Alain Rochat - E' stata proprio la mediazione di Maurice Chappaz a portare verso la nostra piccola casa editrice i grandi nomi della letteratura romanda: d'un colpo ci siamo ritrovati a pubblicare autori che consideravamo con rispetto, come Anne Perrier, Alexandre Voisard, Pierre Chappuis. Questo ha avuto anche ricadute positive per le vendite, perché le librerie hanno cominciato a prenderci sul serio. Inoltre, questa piccola notorietà ha fatto sì che autori delle generazioni più giovani, come Sylviane Dupuis o José-Flore Tappy, si rivolgessero a noi. E questo fino alla generazione più recente, con Claire Genoux, Patrick Amstutz, Caroline Schumacher. Quanto a Chappaz, il nostro primo approccio si è trasformato in una lunga avventura: su 124 titoli del nostro catalogo, 13 sono di Chappaz e 8 di Corinna Bille.

L'apertura sul resto della Svizzera, per le edizioni Empreintes, coincide con la creazione di una collezione tascabile, sovvenzionata da Pro Helvetia: perché questa svolta e quest'apertura?

Alain Rochat - La collezione "Poche Poésie" esiste da 10 anni e stiamo per pubblicare il nostro ventesimo volume, la prima traduzione francese del poeta bernese Raphael Urweider, che ha trent'anni. Ad anni alternati pubblichiamo due libri di autori romandi e due libri di autori ticinesi e svizzero tedeschi. Quest'anno, oltre a Urweider, abbiamo presentato la traduzione di Dubravko Pusek. Inizialmente non volevamo introdurre in questa collezione tascabile autori di altre aree linguistiche: la proposta ci è stata fatta direttamente da Pro Helvetia. Abbiamo voluto cogliere la sfida. Con questa collezione abbiamo cominciato a rompere la "definizione" che ci eravamo dati in principio, di "editori di poesia svizzero romanda". Nel 2001 abbiamo festeggiato, al Salone del Libro di Ginevra, la pubblicazione del nostro centesimo titolo, aprendo la casa editrice a un poeta lussemburghese e a un poeta francese. Subito dopo abbiamo pubblicato una traduzione di una novella di Puskin, cui ha fatto seguito un poeta arabo, Fawzi Karim. Quest'anno abbiamo presentato l'edizione critica dei Diari di Gustave Roud, uno dei più grandi poeti del novecento romando. E' un autore morto dal 1976, che apre quindi la nostra casa editrice - tradizionalmente dedita ai poeti viventi - anche alla riproposta di autori del passato.

* Intervista raccolta per la trasmissione "Inserto" della RSI-Rete2; la trascrizione integrale dell'incontro con Alain Rochat e François Rossel, in francese: www.culturactif.ch/alaune/empreintes.htm


Page créée le 10.01.04
Dernière mise à jour le 10.01.04

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