Widmer, Bärfuss e Krneta: nuove
voci per la drammaturgia svizzero tedesca
di Dietrich Seybold*
E' un fatto: la scena svizzero tedesca
è stata, in questi ultimi anni, particolarmente favorevole
agli autori. Nel corso degli anni '90 si sono moltiplicate
le iniziative di sostegno alla scrittura drammatica (si veda
a questo proposito il sito dell'Associazione Autori www.a-d-s.ch);
parallelamente, anche le proposte di formazione dedicate alla
scrittura teatrale sono andate aumentando. Da qualche tempo,
insomma, gli autori sono spalleggiati da iniziative di sostegno
(le "Masterclass MC6" del centro ITI svizzero, ad
esempio), mentre un Istituto Letterario Svizzero dovrebbe
poter nascere nell'ottobre 2006 (su un progetto dello scrittore
di teatro Guy Krneta) e promette uno stimolo decisivo alla
scrittura per il teatro.
Per quanto concerne le tematiche affrontate,
la drammaturgia contemporanea si è sempre più
accostata alle preoccupazioni del presente. Prendiamo il progetto
Top Dogs di Urs Widmer (1996), uno dei più grandi
successi teatrali di questi ultimi anni: la commedia è
ispirata al mondo dell'economia e mette in scena un gruppo
top manager alle prese con la disoccupazione, proponendo
anche un confronto con il linguaggio dell'economia. Nella
postfazione al suo lavoro, Widmer lo ammette chiaramente:
i manager intervistati per lo spettacolo sono in un
certo senso co-autori del testo, così come lo sono
stati gli attori che hanno partecipato al progetto. La lingua
dei manager è dunque parte della scrittura del
testo, e Widmer si colloca nella tradizione di un teatro che
affronta l'argomento dell'economia (si pensi a Eisenwichser
(I lustraferro) di Heinrich Henkel, del 1970). Tuttavia
Top Dogs non vuole esprimere le certezze ideologiche
di un autore che rivendica le sue qualità di intellettuale
critico. Widmer ammette infatti di osservare l'economia -
anche nella sua farsa Bankgeheimnisse (Segreto bancario,
2001) - dal punto di vista del profano.
L'intellettuale critico non parla più
attraverso il teatro: è piuttosto diventato il tema
del nuovo teatro. Nella pièce Meienbergs Tod (La
morte di Meienberg, 2001), Lukas Bärfuss, un autore
nato nel 1971, affronta senza timori reverenziali la figura
Niklaus Meienberg, vera e propria icona del giornalismo di
sinistra. L'autore non cade nel tranello di mettere in scena
il personaggio di Meienberg: la sua non è una ricerca
storica, ma piuttosto di un confronto grottesco con il mito
di Meienberg.
Neppure Bärfuss scrive partendo
da certezze ideologiche, dichiara anzi il contrario: "Mi
interessano il consenso, le convenzioni, tutte le cose che
sembrano essere certe [
]. Le cose sono prima di tutto
così come si presentano. Il loro segreto sta nel modo
in cui vogliono essere presentate". Bärfuss,
legato ai gruppi teatrali indipendenti e in particolare al
gruppo "400asa", è attualmente il più
conosciuto dei giovani autori teatrali. [...]
Se Bärfuss predilige le immagini
del mondo contemporaneo - il cinema di Lars von Trier, ad
esempio - il drammaturgo bernese Guy Krneta, nato nel 1964,
anch'egli radicato nella scena indipendente, si concentra
piuttosto sui suoni. Krneta si avvicina alla realtà
contemporanea attraverso la lingua, ma non lo fa limitandosi
a un registro tematico, come ad esempio il linguaggio dell'economia.
Il materiale su cui Krneta elabora i suoi copioni è
costituito dalle parole, dai discorsi e dalle chiacchiere
della gente, dai bruschi cambi di registro delle conversazioni
ordinarie. Si tratta di un procedimento che è al passo
coi tempi: Krneta si mette, in modo quasi letterale, all'ascolto
della contemporaneità. Nelle sue pièce,
allora, gli strati profondi della coscienza, le condizioni
di vita dei personaggi affiorano all'improvviso. Ad esempio:
un personaggio comincia a raccontare la sua favola preferita
e poi s'interrompe bruscamente e ammette che non gli piace
la fine; il teatro di Krneta lavora su questo tipo di "fratture
linguistiche"
Si tenga presente che Krneta è
pienamente immerso nella realtà svizzera, soprattutto
per l'uso senza tabù di vari tipi di dialetto: il suo
teatro lavora dunque sul plurilinguismo in una prospettiva
sperimentale, non sempre di facile accesso. Alla lunga, però,
questa prospettiva risulta estremamente contemporanea e forse
anche più impegnata di una drammaturgia che scelga
per oggetto le controversie attuali o i personaggi politici.
Se Bärfuss e Krneta si occupano
in modo prioritario di teatro (ma Bärfuss ha scritto
anche testi in prosa), altri autori dell'attuale panorama
svizzero tedesco alternano l'attività in prosa a quella
teatrale: Peter Stamm (nato nel 1963), molto noto come romanziere,
si è cimentato anche come autore di pièce,
dopo che nel 1993 aveva scoperto la passione per il teatro
grazie a Marthaler; nel 2004 ha pubblicando il suo primo volume
di opere teatrali. Gli autori apparsi sulla scena negli anni
'80 e '90 - come Jürg Amann, Lukas B. Suter, Philipp
Engelmann, Matthias Zschokke, Hansjörg Schertenleib,
Tim Krohn - continuano regolarmente a scrivere e a proporre
i loro testi sul palcoscenico. I laureati del "Masterclass
MC 6" cominciano ad essere noti e rappresentati. Per
tutti loro vale ciò che affermano gli specialisti del
teatro: il teatro non è più un mezzo di comunicazione
di massa. Il nuovo teatro nasce in un contesto caratterizzato
dalla concorrenza dei mezzi di comunicazione, dai quali, nel
migliore dei casi, è stimolato. Mentre un artista della
performance come Christoph Schlingensief sembra concepire
l'opinione pubblica tedesca come spettacolo in scena, gli
esempi di Lukas Bärfuss e Guy Krneta mostrano che anche
sulla scena in senso letterale è possibile affrontare
il presente con mezzi genuinamente teatrali.
Adattamento italiano: LeCultur@ctifSuisse
* Questo articolo è
tratto da un ricco dossier dedicato alla drammaturgia contemporanea
in Svizzera, contenuto nell'ultimo numero della rivista "Feuxcroisés"
(pp. 165-252), http://www.culturactif.ch/livredumois/mai05feuxcroises7.htm.
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08.06.05
Dernière mise à jour le 08.06.05
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