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Giornale del Popolo

  Monique Schwitter: un esordio narrativo convincente (di Beat Mazenauer)

I racconti di Wenn's schneit beim Krokodil (Se nevica dal coccodrillo) narrano di giovani donne che cercano il loro posto nella vita. Un convincente esordio narrativo per Monique Schwitter, nata nel 1972 a Zurigo e attualmente impiegata allo Schauspielhaus di Amburgo. Chi ci sia ad aspettare "dal coccodrillo", se nevica, non lo sapremo neanche alle fine del racconto che dà il titolo alla raccolta. La narratrice reagisce semplicemente a un messaggio anonimo: "Ci sarò sicuramente il 1° gennaio, alle nove. Se nevica dal coccodrillo, altrimenti dal cammello." Ma anche lei non sa chi incontrerà.

Nel racconto eponimo la curiosità del lettore non è dunque soddisfatta, come pur in altri testi del libro; ciò che conta, per Monique Schwitter, è l'attesa, la tensione che precede un evento insperato e inatteso. Un evento che aiuta anche a superare il proprio sgomento e la propria indecisione.

La narratrice accetta la misteriosa offerta, superando così l'esame. Diversamente si comporta Wendel, protagonista del racconto Wendel wartet (Wendel aspetta), il quale cerca semplicemente di attendere che le sue preoccupazioni passino: "Quasi sempre i pensieri di Wendel terminano così. Che tutto è in ordine così com'è". Wendel è l'eccezione maschile del libro, poiché negli altri racconti sono sempre le donne a raccontare di sé in prima persona.

Ma queste donne non si accontentano di attendere semplicemente la vita; vogliono sperimentarla, viverla anche a costo di sbagliare. Si veda il racconto iniziale, "Wild erlegen" (Soccombere selvaggiamente), ove due donne, sedute sulla panchina di un parco, scherzano scambiandosi spavalde confidenze. Quando la narratrice si sente chiedere dalla compagna quante esperienze ha avuto con le donne, essa inizia subito a riflettere se dire la verità ("nessuna") oppure mentire e stare seriamente al gioco. La scelta della seconda variante le apre una nuova possibile vita, ma anche in questo caso il racconto non dice se questa possibilità sarà realizzata o meno.

Il fascino dei racconti di Monique Schwitter sta in questa vicinanza tra esitazione e audacia, questo "doversi sforzare a prendere una decisione". E al centro dell'attenzione vi è il processo che porta alla decisione e non il suo risultato. "So cosa lui vuole dire, ma. Ma io non so cosa voglio". L'insicurezza che vi si rispecchia, dal punto di vista della narratrice, stinge anche sull'ambiente che la circonda. Tutto sembra fuggevole, fragile e proprio per questo e ancor più risoluta l'affermazione di sé: "Che ci vuoi fare, è la sua storia, mi dico. Ora me ne vado e continuo a tessere la mia."

Monique Switter, con i 15 racconti di questa raccolta, propone un esordio letterario dalle originali immagini linguistiche e dall'affascinante chiarezza, che esprime in modo raffinato sentimenti diffusi e irritanti. Dal gioco delle maschere narrative nasce una tensione sotterranea che si ricrea in ogni nuovo testo per poi essere puntualmente disattesa. Ciò che resta è la certezza, forse solo esile "che non ancora tutto è stato detto e visto e vissuto."

Adattamento italiano: Le Cultur@ctifSuisse

Articolo originale (in tedesco): http://www.culturactif.ch/livredumois/fev06schwitter.htm


Page créée le 28.03.06
Dernière mise à jour le 28.03.06

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