Massimo Daviddi
Biografia - Bibliografia
- Critica - L'oblio sotto la pianta
Biografia |
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Massimo Daviddi,
nato a Firenze nel 1954, vive fra Mendrisio, Chiasso,
Milano. Si occupa da tempo di formazione degli
adulti in ambito organizzativo, accompagnando
persone e gruppi nelle loro riflessioni umane
e professionali. Attualmente è responsabile
per il Comune di Chiasso del progetto, "Chiasso,
culture in movimento". Nel 2000 ha pubblicato
la raccolta poetica Zoo Persone e nel 2005
L'oblio sotto la pianta (Casagrande).
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Bibliografia |
Organizzazioni
pubbliche e apprendimento. Un'esperienza formativa del
Comune di Varese (con Isabella Tonon), Milano,
Franco Angeli, 2000, pp. 192. |
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Zoo persone,
Balerna, prefazione di Fabio Pusterla, Edizioni Ulivo,
2000, 64pp. |
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Identità
e alterità: la formazione nel cambiamento. Nuove
forme di socialità e ricerca interculturale
(con Giovanna Cervini e Laura Zorzan), Milano, Franco
Angeli, 2004, pp. 144. |
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L'oblio sotto
la pianta, prefazione di Giovanni Orelli, Bellinzona,
Casagrande, 2005, pp. 120. |
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Critica |
... La particolarità di queste
poesie ... è di non portare alcun titolo; ma basta
leggerle per capire che non c'è bisogno; e che comunque
scorrendole una dopo l'altra, si scopre un filo che le unisce;
forse la vita che passa. Il libro - peraltro ottimo come prodotto
editoriale , nella scelta della grafica e della carta - è
nato anche grazie alla vicinanza di Fabio Pusterla, cui Daviddi
è riconoscente.
"L'informatore"
19 maggio 2000
,,,Il volumetto contiene una serie
di brevissimi testi in prosa "ritmata" e in versi:
con simpatia per l'antico esametro come se la scansione misurata
dei sei piedi (battute musicali) latini fossero incaricati
di controbilanciare i contenuti "moderni" che sanno
spesso, fin dal titolo, di bacheca dalla Cesare Lombroso,
con tumori e sarcomi esposti in vetrina. È come registra
Fabio Posterla nella bella introduzione, un "paesaggio
umano sconsolante".
Giovanni Orelli
21 giugno 2000
Introdotto dal poeta e narratore ticinese
Giovanni Orelli, questo autore, cinquantenne finora sconosciuto,
appare subito come novità di evidente interesse. Alterna
testi brevi ad altri di piu' ampio respiro, facendo prevalere
una prosa poetica di notevole energia, finezza e compattezza,
dove emerge una fittissima rete di immagini nitide, rappresentazioni
varie della desolazione molteplice dell'esistenza.
Maurizio Cucchi
La Stampa
(Specchio)
12 novembre 2005
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L'oblio
sotto la pianta |
ISBN 88-7713-421-6
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Il barone di Münchausen
che cerca di emerge da una trappola di fango tirandosi
su per i suoi stessi capelli: è questa
l'immagine proposta da Giovanni Orelli nella prefazione
per riassumere la nuova raccolta di poesie di
Massimo Daviddi. Poesie in versi, ma soprattutto
poesie in prosa, ovvero brevi, folgoranti
"prose ritmate". I fili che legano questi
testi sono quelli eterni dell'amore e della pietas
per chi soffre, cui si aggiunge un bisogno quasi
ossessivo di interrogare il male, la malattia,
di scavare con le unghie nella terra per disseppellirne
il senso, le ragioni profonde. Ancora dalla prefazione:
"dietro "gli aspetti più brutti
e ciechi della realtà" si nasconde,
o cerca di nascondersi, il settenario che è
un po' la spia di un desiderio struggente della
grazia. Settenario come punto di fuga". Il
che non significa allontanarsi né dalla
vita di tutti i giorni né dalla Storia.
Massimo Daviddi, L'oblio sotto
la pianta, prefazione di Giovanni Orelli, Bellinzona,
Casagrande, 2005, pp. 120
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Page créée le 05.06.05
Dernière mise à jour le
05.06.05
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