Giovanni Orelli
Quartine per Francesco, con una nota di Pietro
De Marchi, Interlinea, 2004
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Giovanni Orelli
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auteurs de Suisse
Giovanni Orelli
/ Quartine per Francesco |
ISBN 88-8212-439-8
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«Amor mi mosse, che mi
fa parlare» potrebbe dire senza alcuna vanagloria
Giovanni Orelli per quest'originale raccolta di brevi
testi che narrano in poesia i primi anni di un bambino,
il nipote Francesco. «Parlerò in filastrocchico»
dichiara subito l'autore, che riesce a dare alla sua
scrittura una grande allegria. Tra lallazioni, squittii
telefonici e interrogazioni il poeta e il suo coccolatissimo
eroe offrono anche al lettore (come scrive Pietro
De Marchi nella nota) «favolose scoperte quotidiane
nei campi sterminati della lingua e del mondo».
Giovanni
Orelli, classe 1928, studioso e insegnante
di letteratura, vive a Lugano e ha pubblicato, tra
l'altro, alcuni romanzi come L'anno della valanga
(uscito nel 1965 da Mondadori). Battezzato alla poesia
dall'editore Scheiwiller, ha pubblicato due precedenti
raccolte da Marcos y Marcos.
Quartine
per Francesco, con una nota di Pietro De Marchi, Interlinea,
2004
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Ce sont les quatrains d'un
très-aimant grand père pour son petit
fils. Très-savant, aussi, Giovanni Orelli façonne
des quatrains légers, drôles, d'une merveilleuse
gaieté, dont la subtilité formelle parfume
le naturel du jeu et la sincérité de
la joie.
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Quatrains |
Tua madre ha
detto che
anche se tu non parli
hai due mesi di vita!
devo parlare io a te.
Sarà cosa un po' sciocca
sarà quel che sarà:
invece che in socratico
parlerò in filastrocchico.
***
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Ta maman a dit
que
même si tu ne parles pas
tu as deux mois de vie!
moi je dois te parler.
Ça peut paraître
idiot
Advienne que pourra:
Plutôt qu'en maïeuticien
Je parlerai en comptinicien
***
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Quando sei sul fasciatoio
il tuo corpo è incontenibile.
E lo spazio del possibile
si fa trilli guizzi gioia.
***
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Quand tu es sur la table à langer
Ton corps est incontenable.
Et l'espace du possible
frétille trille se fait joie
***
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Ottobre è un bel mese.
Dai larici fioccano
aghi dorati vasto tappeto giallo
su pascoli e prati di tutta la valle.
E oggi hai messo il primo tuo piede in bocca!
(Ne rido ne godo: in premio che
darti?
io che ansimo soffio se devo allacciarmi una scarpa?)
***
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Octobre est un beau mois. Les
mélèzes neigent
des aiguilles dorées vaste tapis jaune
sur les prés les pâturages de toute la
vallée.
Et aujourd'hui tu as mis ton premier pied dans la
bouche!
(J'en ris j'en jouis: comment
te récompenser?
moi qui halète et souffle s'il faut lacer ma
chaussure?)
***
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Il pollo-bio della Coop sembra
ai tuoi occhi un imbroglio,
sembra una palla da rugby ma, sciolto, vedi che è
un pollo
che non ha - dici serio - gli occhi. Apelle figlio
di Apollo
che ne farebbe? "E la bocca dov'è, e la
testa? No, non ne voglio".
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Le poulet bio de la Coop te fait
l'effet d'une arnaque,
on dirait un ballon de rugby, mais déballé
tu vois que c'est un poulet
sans yeux - tu le dis avec sérieux. Qu'en eussent
fait les Saints Pyl et Paul (qui empilaient les peaux
des poulets épilés)? Et la bouche où
elle est, et la tête? Ah non je veux pas le
manger
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Traduction: Le Culturactif
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Êxtrait
de presse |
[...] Il libro/ raccolta ( una settantina
di pagine con presentazione di Pietro De Marchi) è
di quelli da avere sempre a portata di mano, soprattutto
per quei genitori e nonni che vorrebbero ( ma poi sovente
capitolano davanti alle difficoltà) riuscire ad andare
oltre la « routine » delle quotidiane scoperte
nella crescita di un bimbo. Con mirabile leggerezza Giovanni
Orelli, usando come comete i vagiti, i sogni e i giochi
dei bimbi, riesce proprio in questo: sempre portando sottobraccio
il motore della speranza guida i grandi nell'interpretazione
dei loro stupori e delle loro attese di fronte ai misteri
ed ai miracoli di chi si affaccia alla vita.
Chi conosce Giovanni Orelli un po' di fatica deve farla,
prima di riuscire a inquadrarlo in una simile impresa (
a volte quasi un poetico diario che il nipotino Francesco
un giorno troverà come suo). Poi però, quartina
dopo quartina, finisce per vederlo come dottore dell'allegria
che con un fantastico stetoscopio continuamente si prodiga
ad auscultare i battiti del cuoricino del nipotino: attento
a decifrarne la quotidianità beata, ma prima ancora
a mettere il suo vecchio cuore in sintonia con quello di
chi gattona per casa, gli sale in braccio, sulle spalle
o gli piomba in mente.
[...]
Ovidio Biffi
N. 42
13 ottobre 2004
Page créée le: 10.11.04
Dernière mise à jour le 10.11.04
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