Née en 1955, Elisabeth Horem a fait ses études à Paris. Epouse d'un diplomate suisse, elle a séjourné dans plusieurs pays du Proche-Orient, ainsi qu'à Moscou, Berne et Prague. De ses années passées à Bagdad entre 2003 et 2006, elle a tiré le recueil de nouvelles Mauvaises rencontres ainsi que Shrapnels et Un Jardin à Bagdad , carnets de bord d'un quotidien vécu en recluse dans une ville assiégée. Ses textes sont empreints d'une fascinante étrangeté, d'une atmosphère souvent mystérieuse admirablement rendue par une écriture sobre et évocatrice. Son ouvre a été récompensée par de nombreux prix littéraires. Elisabeth Horem réside actuellement à Damas, où son mari est en poste.

Tutto è già accaduto, in questo romanzo intensissimo e breve di Elisabeth Horem, il suo quarto. Un attentato, in particolare, all'ombra della terribile dittatura di un paese di mare, in un'estate torrida. Tutto è talmente accaduto che il protagonista Vaart attraversa in treno la campagna oscura dell'esilio. E ricorda. Ricorda due prigionie insensate, un regime corrotto ed implacabile. E il compagno di prigionia Sana, la sua donna Mona, che nell'estremo tentativo di salvarlo si concederà a un gerarca amico di famiglia, con il terribile risultato che il fidanzato verrà linciato dai compagni, in una scena carceraria terribile. E' subito chiaro, anche alla semplice evocazione della trama, che l'autrice si è nutrita con foga alla metafisica kafkiana e che Camus non è lontano dal suo orizzonte etico. Ma, come detto, in questo romanzo tutto è accaduto, tutto dunque affiora, a sprazzi, a brani, e il tempo si muove esattamente come la marea. Il tutto bagnato da una grande passione per la sinestesia. C'è una pagina magnifica, quasi ad apertura del testo, in cui viene descritta una fotografia, con una donna in rosso sul balcone di una casa affacciata a mare; la descrizione, pulsante di vita e di aggettivi, è inquadrata tra due rumori angosciosi: siamo infatti nel campo di prigionia notturno, e un lembo di telo, schiodatosi dal suolo duro, produce un sordo rumore asfittico.